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Per arrivare in Ucraina ho acquistato un volo con Alitalia, Venezia-Roma Roma-Kiev, molto comodo come orari e abbastanza puntuale ad un buon prezzo (circa 350 euro). Sono partito il 7 e tornato il 24 agosto.
Nella tratta Roma Kiev per tutti i cittadini non ucraini è richiesta la compilazione della immigrant card dove si inseriscono le generalità, questo foglietto serve per il controllo passaporti in ingresso/uscita dall’ucraina.
In dogana non serve fare la dichiarazione di fotocamera/cellulare/soldi se la somma di denaro non è rilevante (io avevo 500 eur).
All’uscita dall’aeroporto Borispil c’è molta confusione, l’aeroporto è piccolo per una città come Kiev da 2.5 milioni di persone.
I tassisti quasi ti bloccano per chiederti se serve un passaggio.
Fortunatamente all’uscita ho trovato subito Marina che in maniera decisa mi ha portato fuori e li siamo andati diretti a Zhytomir in macchina.
Impressiona subito per noi italiani la diversità di auto circolanti per le strade (a 3-4 corsie a Kiev), c’è una miriade di Lada (è la nostra ex FIAT 124) con vetri oscurati e carrozzeria elaborata, le russe Volga, le Moscovitch, camion fumosi del dopoguerra che si muovono lenti, ma anche Lexus, Infiniti e Mercedes nuove sono numerose…. È il segno chiaro di una spaccatura sociale molto marcata tra i molto ricchi e le classi meno agiate.
In Ucraina molta gente non possiede l’automobile, (il costo di una auto nuova è simile al costo in Italia, la benzina costa 1 euro al litro, quindi sono prezzi proibitivi per il potere d’acquisto delle classi medie), perciò si è sviluppata una rete di pulmini di ogni tipologia da 12-15 posti (si chiamano marsurke) guidati da privati, in modo molto “nervoso”, che collegano tutti i paesi e città. Sono molto economici e veloci rispetto ai mezzi pubblici, in prevalenza filobus o vecchi pullman alimentati a gas. Questi pulmini passano in tutte le fermate in continuazione, quindi nel giro di 5-10 minuti si trova sempre un posto in masurka. La strada che collega Kiev con Zhytomir è completamente dritta, a 2 corsie, e in circa 2 ore si arriva. Il paesaggio è sempre abbastanza simile, un po stepposo, un pò boschivo, qualche villaggio, coltivazioni, perciò si ha la sensazione di non avanzare. Ogni tanto si trova la gente che vive in campagna che vende ai margini della strada frutta o verdura.
A Zhytomir colpiscono i palazzoni alti e grigi, molto simili l’un l’altro, costruiti negli anni ‘60-‘70 dal regime sovietico e poco manutenzionati. I mercatini di alimentari, frutta e verdura sono sparsi per le vie. Anche i distributori di Kvac (una bevanda analcolica gradevole fatta con il malto dal gusto simile alla birra) in cisterna trainabile su strada si trovano ovunque. Migliaia di annunci di compravendita sono sparsi lungo le strade, segno che la gente si arrangia come può per mercanteggiare.
Alla sera nella casa accogliente di Marina assaggio una prima specialità Ucraina, i “galuptzi”, sono degli involtini fatti con una foglia di cavolo cappuccio, ripieni di carne, riso, uva, cotti e contornati di panna acida. A prima vista resto un attimo titubante, ma al primo assaggio sono entusiasta, il gusto è delicato, il piatto è eccellente!! Assolutamente